Sono sempre più le voci che si levano nella Chiesa cattolica per manifestare il turbamento e il grave disagio di quanti si sentono parte viva della comunità ecclesiale e, per questo, sentono il dovere di interrogarsi, di reagire, di non stare in silenzio e chiedono giudizi evangelici, non opportunistici e diplomatici, sulla situazione politica ed ecclesiale italiana.
Da tempo infatti manca, da parte di larghi settori della gerarchia, un giudizio chiaro sulla crescente ingiustizia sociale, sul rifiuto ostentato di solidarietà e sul razzismo mostrato verso i migranti, sulla corruzione della vita pubblica, sulla immoralità di modelli di vita basati sulla ricchezza e sul potere che in vario modo vengono proposti ed esaltati.
Anche nella nostra Chiesa fiorentina alcuni interventi hanno dato voce a questo profondo disagio che sappiamo bene, e non da oggi, essere diffuso e crescente, ragione non secondaria di distacco silenzioso di molti fratelli e sorelle dalla vita della comunità ecclesiale. A tutte queste voci noi ci associamo e ci sentiamo in dovere di aggiungere il nostro contributo, al fine di promuovere il formarsi di un’opinione pubblica all’interno della Chiesa cattolica, della quale in molti ormai avvertono la necessità. Ci sentiamo sollecitati in questo anche da quanto hanno scritto alcuni nostri preti diocesani, quali don Fabio Masi, parroco di Santo Stefano a Paterno, don Giacomo Stinghi, parroco della Madonna della Tosse e don Silvano Nistri, già parroco di San Martino a Sesto Fiorentino. Scrive ad esempio don Masi, in un suo articolo: “questo è un momento di grande sofferenza per chi ama la Chiesa e la società [...] ci si potrebbe aspettare che la Chiesa contribuisse ad aprire orizzonti di speranza; invece arrivano di continuo notizie di fronte alle quali si resta esterrefatti e avviliti” (Se la chiesa si appiattisce sull’opportunità politica, “La Repubblica” 26 febbraio 2011).
In questa situazione noi pensiamo che sia necessario ed urgente riprendere il riferimento forte al Concilio là dove si afferma: “la Chiesa si serve di strumenti temporali nella misura in cui la propria missione lo richiede. Tuttavia essa non pone la sua speranza nei privilegi offertile dall’autorità civile. Anzi essa rinunzierà all’esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il loro uso può far dubitare della sincerità della sua testimonianza o nuove circostanze esigessero altre disposizioni” (Gaudium et Spes 76) .
Non è davvero questa l’immagine che la Chiesa italiana ha dato di sé in questi anni.
Per questo ci sentiamo in sintonia con la riflessione di don Severino Dianich: “Se in questi ultimi decenni il dialogo con il mondo contemporaneo si è fortemente deteriorato, questo è avvenuto anche perché troppo spesso le indicazioni del Concilio non sono state ascoltate e praticate. Così di fronte all’abbandono delle fede di molti, ci si ritrova ad essere meno ascoltati e più incapaci d’intessere un colloquio che permetta l’invito a credere” (“Il Regno-att.” n. 20, 2010, pp. 715-722)
Noi sogniamo una Chiesa finalmente libera dal plagio di una cultura utilitaristica e consumistica che ha inquinato tutto, e libera dalla paura che induce a posizioni di difesa e di ricerca di garanzie economiche, ideologiche, giuridiche, di potere e privilegio, che sono contrarie alla fiducia nello Spirito. Infatti “il vento soffia dove vuole [....] ma non sai di dove viene e dove va”(Gv 3,8).
Chiediamo di aprire su questi temi un reale e serio esame di coscienza e auspichiamo che altre voci si esprimano nella nostra città. Sappiamo che la Chiesa è anche piena di esempi e testimonianze evangeliche, ma è necessario che ad esse si accompagni la capacità di giudicare e di sviluppare riflessioni autocritiche.
Proponiamo perciò di condividere un itinerario di riflessione sottoscrivendo questa nostra lettera ed inviando contributi e commenti, frutto di riflessione personale e di gruppo. In particolare avvertiamo con urgenza la necessità di aprire un dibattito intorno ad alcuni nodi di fondo, tra i quali ci preme sottolineare le seguenti questioni:
- Chiesa e poteri: come ritrovare quel modello di Chiesa dei poveri, libera dal potere per l'annuncio del Vangelo, indicato nel Concilio?
- In quali forme elaborare e proporre oggi un giudizio evangelico sulla realtà?
- Quali resistenze da superare e quali vie da percorrere per realizzare una Chiesa plurale e sinodale?
Per sottoscrivere la lettera invia un mail a letterachiesafiorentina@gmail.com indicando il tuo nome e cognome e la tua volontà di sottoscrivere la lettera oppure inserisci una commento a questo post con scritto: "Firmo anche io" e il tuo nominativo.
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56 commenti:
"Firmo anche io anche se forse non servirà a nulla, anche se poi la gerarchia della chiesa che amo non cambierà di un briciolo il suo incedere stanco, affaticato e a volte così lontano dal Vangelo che dovrebbe essere il suo alimento...
Firmo perchè sono sicuro che il cambiamento arriverà se aiuteremo lo spirito a soffiare e aiuteramo gli uomini a sperare...
Innocenzo Pontillo
Sottoscrivo la lettera. il mio commento condivide lo spirito con cui Mons. Raffaele Nogaro interviene sul n. 1/2011 di MicroMega, dicendo tra le altre cose:"Il potere esplosivo e rigeneratore della società è la Chiesa di Cristo. La Chiesa può essere non accettata dalla società. Ma essa, per mandato di Cristo, a costo di qualsiasi persecuzione, si trova sempre in mezzo agli uomini." Silvio Biagi
Firmo anch'io perché credo. Fermissimamente credo e non riesco a farne a meno
Firmo anche io.
Condivido la lettera e mi auguro che possa ottenere un riscontro, aprire un confronto quantomeno. Ma anche solo condividerla con gli uomini e le donne di buona volontà al di là delle appartenenze mi pare un segno forte.
Anna Scattigno
FIRMO ANCH'IO PER NON FERMARSI! MAURIZIO MARTINI (Giornalista)
Come appartenenti ad una Comunità Ecclesiale di Base (le Piagge), da sempre dalla parte dei poveri, condividiamo ed aderiamo, nella speranza che la Chiesa, come direbbe il profeta Osea, ritorni a "parlare al cuore degli uomini"
Carlo Caresia
Laura Biasi
Firmo anch'io. Non credo che sia possibile continuare a difendere Gerarchie che si comportano e parlano come hanno fatto fino ad oggi. Continueranno a farlo, ma senza il mio appoggio
Paola Pivetta
volentieri firmo per la Lettera perchè si eviti alla chiesa fiorentina quello che si legge in Ezechiele 34 : che i pastori pascolano se stessi invece che il popolo di Dio.
mauro la spisa
Sottoscrivo di buon grado la lettera ma ho molti dubbi sugli esiti pratici che potrà avere. Questa Chiesa è ormai come un m uro di gomma: respinge ciò che la contrasta troppo e assorbe quello che la disturba meno. Spero solo che lo Spirito ricominci a soffiare...
Firmo anch'io nella speranza che queste voci siano ascoltate e siano fonte di nuove parole.
Francesco Innocenti
firmo anch'io nella speranza di rivedere una Chiesa che proclama a voce alta e senza paura l'insegnamento di Cristo ,e che non si venda piu' al potente di turno per poche lire per le sue scuole private o per non pagare le tasse sui suoi immobili allo stato italiano. oggi io vedo una chiesa che si accanisce contro i peccati dei piu' poveri mentre tutto perdona o giustifica ad una classe politica che non rispetta alcuno dei comandamenti e soprattutto ha dimenticasto cio' che Cristo ha messo alla base del suo Vangelo:ama il prossimo tuo come te stesso.
firmo perchè spero che il Signore ascolti le preghiere di chi crede che le gerarchie ecclesiastiche abbiano il coraggio di scuotersi dall'apatia e dalla sudditanza alle lusinghe del potere e dei potenti.-
Simona
Da tempo molti di noi hanno l'impressione che i pastori abbiano abbandonato il gregge; mai come ora la cesura fra popolo di Dio e gerarchie è così dolorosamente netta. Preghiamo lo Spirito che soffi più forte.
Romeo Zoli
Firmiamo anche noi perché speriamo ancora che la Chiesa si converta e sia in grado di riconoscersi peccatrice e infedele al Vangelo quando si allea col potere politico ed economico.
La Chiesa non è credibile quando si preoccupa di farsi finanziare le proprie scuole e appoggia chi le consente di non pagare l'ICI. Nel mare aperto dell'incertezza sul futuro partecipiamo a costruire la città accanto ai deboli e ai poveri, pregando con loro.
Laura Sbarzagli e Andrea Banchi
Firmo anch'io sperando di poter contribuire a rompere questo muro di silenzio
aderisco alla lettera alla Chiesa Fiorentina.
Spero sempre che torni il Buon Gesù e faccia piazza pulita di tutti coloro che lo hanno tradito.
Quando vedo tanti apparati e penso a quello sparuto gruppo di cenciosi, mi viene da piangere.
Franco Luziatelli
Firmo anch'io con la speranza che questo documento venga accolto per il suo spirito di correzione fraterna in francescana letizia.
Paolo Mecocci
firmo anche io contento di queste iniziative che considero come segno di vitalità e come dono di quello Spirito che soffia facendo nuove tutte le cose, perché la Chiesa non smarrisca la dimensione profetica.
Alessandro orsetti
Cari amici,
Concordo pienamente con lo spirito e il contenuto della lettera da voi formulata in maniera chiara e diretta .
Vi ringrazio per il questo vostro contributo che, spero, possa segnare un inizio di approfondimento e condivisione
Invio pertanto la mia adesione.....
Loredana Giannini
Grazie per questa iniziativa! Non ne potevamo più di attendere e di essere passivi spettatori di questo scempio di valori umani e cristiani.
Firmo anche io
Laura Belli Del Puglia
Vedendo la realtà dal nostro piccolo angolo visuale essa ci appare tenebrosa, piena di
moti criminosi e criminogeni. Ovunque oppressione, ingiustizie, egoismi feroci. In noi
pure troviamo zone grigie, e istinti negativi.
Contro tutto questo è difficile lottare se non leviamo gli occhi a contemplare con fede
e speranza la presenza del Cristo risorto: nella Sua luce il piccolo grano di amore da noi prodotto si inserirà accanto a Lui e porterà frutti.
In questa prospettiva gerarchie ed autorità ecclesiastiche parlino ad alta voce. Ci
sia ferma la condanna del male, ma pure l’invito paterno, lo sprone, ad operare il bene e a riconoscerlo senza rigidezza di giudizio sulle singole coscienze. A fronte di esperienze di fraternità, di altruismo e solidarietà proclami di posizioni assolute rischiano di rivelarsi antistoriche e disumane.
Condivido merito e tono dela lettera pervenutami. Spero l'iniziativa avrà un seguito di incontri e discussioni.
prof. Enrico Cirri, Lingua e civiltà tedesca. Pensionato e accolito dal 1983.
<328> 1294080.
Firmo perchè se non è la Chiesa che deve dare il buon esempio ed essere criticamente costruttiva nei confronti della società....chi deve esserlo???
Lorenzo Cassi
Non sono di Firenze né toscano ma la vostra iniziativa non può essere
confinata alla sola Chiesa di Firenze, deve coinvolgere tutta Italia.
Francesco Sandroni
diocesi di Fermo
Che Iddio Ne Renda Merito
Andrea Cavaciocchi
Aderisco molto convintamente alla lettera
Umberto Allegretti
aderisco e vi ringrazio,
Enzo Mazzi
Aderisco in pieno ai contenuti e alla forma.
Spero tanto in una proficua risposta.
Giovanni Pracucci
Grazie per la consueta chiarezza, non ne possiamo più
Mauro Antonio Calò
aderisco convintamente.
auguri di buona pasqua,
stefano fernando tozzi
Firmiamo anche noi
Giusi Lauro
Giorgio Gallo
aderisco allo spirito della lettera e mi auguro una reazione positiva da parte della Diocesi Fiorentina.
Mario Campanile
firmo anch'io la lettera alla Chiesa Fiorentina perchè c'è bisogno di rinvigorire la "speranza", fortificare la "volontà", di non lasciare nell'"indifferenza" i richiami del Signore.
Andrea Pazzi
Ringrazio gli stensori della lettera "Per interrompere il silenzio", alla quale volentieri aderisco e sottoscrivo, con la preghiera allo Spirito Santo perché ci unisca tutti nel senso ecclesiale di servizio evangelico alla verità e all'umanità.
Marcello Storgato
Missionari Saveriani
Brescia
Ho appena letto la vostra lettera che condivido in toto! Pertanto firmo anch'io con molto piacere e sottoscrivo l'appello.
Renata Bedendo
Voglio firmare la lettera alla chiesa fiorentina . Sono della diocesi di Pisa, ma ciò che scrivete va oltre i confini diocesani.
Anna Catarsi
Aderisco, perché sento la necessita di riflessioni collettive e pacate sull'esercizio della fede nel mondo moderno.
Pierluigi Onorato
Firmo la Lettera guidato dalla speranza che la Chiesa di Cristo che è in Firenze e le tante Comunità sparse sul territorio diventino luogo privilegiato di confronto e di dialogo al fine di rendere la testimonianza evangelica più autentica e profeticamente efficace. Il mio vuole essere l'attestato di una speranza cristiana, che trova il suo fondamento nella Parola di Dio e nel Cristo della Pasqua, e non espressione di uno dei tanti pii desideri che naturalmente svaniscono, lasciando ancora più sconsolata e rinunciataria la nostra vita di credenti. Annibale Divizia, Presidente della Fondazione Ernesto Balducci.
Sottoscrivo in pieno questa lettera !!! Sapevo che tanti la pensavano così ed ora facciamo sentire la nostra voce!!!
Alessandra Andorlini
firmo condividendo il disagio per i silenzi e alcune scelte della gerarchia ecclesiale italiana - Franco Berlincioni di Firenze
con la speranza che la voce della Chiesa svegli le coscienze per ritrovare la moralità nella nostra società.
Paolo Poggini
Sottoscrivo e mi unisco al profondo disagio di questa chiesa che
"sembra" non riuscire più ad essere profetica... dico "sembra" perché
in realtà vivo tutti giorni in una chiesa dei poveri dove lo Spirito
soffia in abbondanza: certo, riprendendo la citazione in lettera: "il
vento soffia dove vuole [...] ma non sai di dove viene e dove va" (Gv
3,8).
Il "dove vuole" é davvero importante: tocco con mano che i bisognosi,
gli afflitti, gli "ultimi" colgono la brezza anche più flebile che può
muovere una foglia, e che non é colta minimamente da chi si bea nel
vento vorticoso di una vita di successo, sempre di corsa, solitaria,
senza attenzione a chi rimane per strada.
Dobbiamo ora saper ripartire con molta feschezza insieme a chi
condivide lo stare nel "solco", senza indugiare sulle recriminazioni,
con semplicità, gratuità di chi sa che non potrà raccogliere ma solo
seminare per le generazioni future... Poi sarà lo Spirito a soffiare
"dove vuole", quando vuole, per chi vuole...
Un caro abbraccio e grazie
Pito Maisano
Salerano Sul Lambro (LO)
Mi chiamo
Maria Stella D'Andrea e desidero fortemente sottoscrivere la lettera … convinta che solo la nostra indignazione ci salverà.
Non smettiamo mai di gridare "sentinella quanto resta della notte?"
Per inciso aluni passi del libro "sentinella quanto resta della notte?" li leggo all'università con i miei allievi.
Grazie del lavoro che fate … ha un sapore di buono!!
maria stella d'andrea
"Firmo anch'io" perchè è giunto il momento che ogni cristiano assuma la responsabilità del proprio compito sacerdotale: è nostro compito dare braccia e speranza al Corpo della Chiesa. Impegnamoci ed indigniamoci se neccessario ma non fuggiamo!
Lo Spirito sta già soffiando ... diamo occhi alle nostre "guide cieche".
Claudio Premi - Riccione RN
Claudio Premi ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Per interrompere il silenzio":
"Firmo anch'io" perchè è giunto il momento che ogni cristiano assuma la responsabilità del proprio compito sacerdotale: è nostro compito dare braccia e speranza al Corpo della Chiesa. Impegnamoci ed indigniamoci se neccessario ma non fuggiamo!
Lo Spirito sta già soffiando ... diamo occhi alle nostre "guide cieche".
Claudio Premi - Riccione RN
sottoscrivo la vs. lettere
buccioni maria
Firmo anch'io con
Chiara Sali
(ho mandato anche maii)
Firmo anch'io
Maddalena Menvielle
(già mandata mail)
Mi chiamo Mario Mazzetti, abito a Vicchio e faccio parte della Comunità Il Mulino http://www.mulinocasole.it/, aderisco con piacere alla lettera alla Chiesa Fiorentina.
Mario Mazzetti
Finalmente! Certo che firmo anche io! Forse sarà come la solita pietra lanciata contro il solito muro di gomma, ma, in tal caso, dobbiamo continuare
Elena Chiarantini
firmo anch'io Gianna Matteucci
Firmo anch'io, ho avuto modo solo adesso di leggere la lettera ed è stato un soffio di aria fresca, una speranza per risollevare il disagio profondo che spesso sento. Grazie!
Elisabetta Banchi
Firmo anche io, perchè ho avuto la fortuna di conoscere una Chiesa diversa da quella della gerarchia, perchè so che la Chiesa degli ultimi esiste e Credo che la sua debole voce prima o poi sarà ascoltata.
Lucia Venanti
Firmiamo anche noi!
E preghiamo che lo Spirito ci accompagni sempre in questo cammino!
Elisa Valle e Luca Gentilini
Firmo anch'io, nella speranza che si possano riconoscere i segni del Regno anche nelle parole di persone che cercano un confronto, un dialogo, una comunione a più voci... Augurandomi di cuore, come spesso accade, che non vi si legga qualcosa di "eversivo" (che tristezza pensare che qualcuno lo pensi...) Anche per questo mi voglio aggiungere. E' sempre importante ricordarci a vicenda che, proprio perchè immersi nella santità di Dio, siamo sempre bisognosi di conversione.
don Giacomo Ubbiali, Santa Croce a Quinto (Sesto F)
Firmo anche io
perché non potrebbe essere diversamente per noi e per i nostri figli.
Carla Balli
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