Lo scorso 24 maggio, nell'auditorium Spazio Reale di S.Donnino, il Cardinale Antonelli incontrava i firmatari della "Lettera alla Chiesa fiorentina", un documento che proponeva alcune riflessioni critiche sulla vita ecclesiale. Proseguendo nel cammino di ascolto e riflessione, il Cardinale Ennio Antonelli invita i fedeli ad una nuova riflessione sul tema della laicità che si svolgerà, sempre a S.Donnino, lunedì 10 Dicembre alle 21. Dopo una breve introduzione di don Giovanni Momigli, direttore dell'Ufficio diocesano di Pastorale Sociale, i partecipanti sono invitati ad esprimere liberamente il proprio pensiero sulla questione; il Cardinale Antonelli concluderà le riflessioni.
Altri interventi tenuti quella sera:
Intervento di Dommi
26 nov 2007
"Parliamo di laicità": a S. Donnino un nuovo incontro con il Cardinale
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2 commenti:
Che noia. Quanta esibizione di dotto eloquio. Ma il punto vero non è stato toccato: una chiesa sempre più sulla difensiva, sempre più arroccata, lontana dalla gente, dalla vita, dai problemi, dalle ingiustizie, forse anche dal Vangelo. La chiesa si deve "vivere" nelle Parrocchie, trasformandosi in servizio, in carità, in quel confronto che è ascolto, che si fa compassione, e da questa pietas può trovare anche gli spunti per riproporsi portatrice della Buona Novella: Dio ama i Poveri, e ad essi apre le Porte del Suo Regno. Una chiesa che teme di farsi povera, che connive col potere, con i ricchi, con gli arroganti, quanto può rivendicare di essere portavoce del Cristo vittima, crocifisso, tradito?
Caro Maurizio,
tu parli di “esibizione di dotto eloquio”…
Poiché in quella serata ho letto un lungo e documentato intervento che avevo anticipatamente preparato, su cui avevo assai riflettuto insieme a mia moglie e pregato per conto mio, mi sono ovviamente sentito coinvolto direttamente da questa tua osservazione.
Continuo a pensare che abbiamo tutti quanti il dovere di testimoniare con forza e pubblicamente (tra esibizione e testimonianza ritengo che ci sia una bella differenza…) la nostra personale sensibilità rispetto a quella che sembra essere vincente ed imperante di una Chiesa potente e trionfante che vuol “governare” piuttosto che servire l’uomo. Di una Chiesa che si sente assediata dalla modernità, dalla diversità, dalla complessità e che si irrigidisce e si arrocca. Abbiamo tutti quanti il dovere di manifestare le nostre perplessità nei confronti delle palesi contraddizioni che si generano in questo contesto nel rapporto tra Chiesa e società. E nel far questo penso che abbia particolare valore denunciare quei casi specifici in cui tali contraddizioni rendono eclatante che, ad esempio, i tanto sbandierati “valori non negoziabili” diventino assai meno irrinunciabili quando le persone coinvolte sono particolarmente potenti o importanti…. Che in nome della fede in Gesù Cristo si finisca per voler escludere e non includere chi si trova nella necessità e nel bisogno…
Continuo poi a pensare che lo spazio privilegiato in cui un laico svolge il proprio servizio e testimonia la propria fede sia quello del lavoro, dell’impegno politico, sociale o ecclesiale e soprattutto della cura attenta e delicata delle proprie relazioni affettive, in particolare nel proprio contesto familiare…
Da queste serate non mi sono mai aspettato risultati tangibili e verificabili nell‘immediato.
Meno che mai risposte ai quesiti proposti o alle osservazioni fatte.
Le ritengo comunque delle imperdibili occasioni, peraltro a questo punto ricercate dallo stesso Cardinale, per far sentire voci “altre” rispetto a quelle che normalmente trovano spazio ed udienza.
Con rigore, con umiltà e con sincerità di cuore…
Con la consapevolezza di quell’”eccedenza” che l’annuncio cristiano ha in sé cui faceva riferimento il bell’intervento di Mario Battistini.
Cari saluti da
Stefano
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